Ricordando la figura del presidente regionale dell'Aido (Associazione italiana donazione organi) Luca Cestaro, scomparso nei giorni scorsi, Lanzarin ha spiegato che «tutto è iniziato in piena emergenza Covid, quando decidemmo che comunque ogni attività possibile, a cominciare dalla ricerca e dai trapianti, doveva continuare. In questo centro la Regione ha creduto fin dal primissimo momento, quando nel settembre 2020 deliberammo il via libera alla realizzazione. Poi i vari passaggi, compreso il finanziamento regionale di 2 milioni di euro, si sono susseguiti rispettando in pieno le scadenze che ci eravamo dati, e il 2 novembre scorso è stato effettuato il primo intervento».
«Tutto il team ha lavorato con competenza e determinazione rari - ha evidenziato l'assessore - realizzando tutti i complessi percorsi per arrivare ad avere le cellule trapiantabili adatte e selezionare i pazienti con attenzione totale, perché per arrivare alle insule pancreatiche si parte da un pancreas donato da una persona deceduta con tutto quel che segue in tema anche di terapie antirigetto». Al momento, rimarca la Regione, «già 180 pazienti hanno contattato il centro patavino. Sono per il 48% maschi e per il 52% donne, con un'età media di 42 anni e con il diabete da 20 anni. I pazienti finora valutati sono 83. Trenta sono stati esclusi per non indicazione alla terapia cellulare, per 47 è in corso l'approfondimento diagnostico per l'idoneità, 5 sono già in lista d'attesa e riceveranno quanto prima le insule pancreatiche. Il team della professoressa Furian non intende però fermarsi a questo straordinario risultato - conclude la nota - ma concentrerà le sue ricerche anche sulla possibilità, per ora non praticabile, di estendere in futuro la terapia anche ai bambini».